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Maenza, partito il Patto per il Centro Storico per la compravendita agevolata degli immobili

Sul sito dell'Ente disponibile il link dove scaricare i moduli per l'acquisto di case a 1 euro

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  • Maenza, uno scorcio del centro storico

Il Comune di Maenza promuove a prezzi concorrenziali il recupero della funzione abitativa del centro storico mediante riqualificazione del suo tessuto urbanistico-edilizio e la sua rivitalizzazione favorendo l'insediamento abitativo di famiglie, di attività turistico-ricettive e di negozi artigianali. 

Il link di accesso sulla home page del Comune di Maenza segna il portale di accesso al Patto per il Centro Storico che è quindi già fruibile. Si tratta della versione maentina di quello che altri comuni hanno chiamato “Case a 1 euro”. Il progetto elaborato a Maenza dall’ingegner Fabio Di Girolamo è stato presentato lo scorso 16 aprile in una videoconferenza che ha visto partecipare gli amministratori locali e dell'Anci più il Consulent Manager di M3S, società per la concessione del Bonus 110%.

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Sul sito si possono già ora scaricare le linee guida del progetto e i moduli per la manifestazione di interesse alla vendita e per la manifestazione di interesse all'acquisizione degli immobili.

Mediante la loro compilazione e inoltro potrà essere aggiornata la vetrina che costituirà il luogo virtuale di incontro tra domanda e offerta tra i privati.

Il Comune di Maenza infatti, si colloca nel progetto come garante e volano dei processi di compravendita, fissando i tempi e i modi in cui le pratiche devono essere condotte onde evitare spiacevoli sorprese e inconvenienti da ambo le parti.

L’Ente ha come obiettivo il recupero della funzione abitativa del centro storico mediante riqualificazione del suo tessuto urbanistico-edilizio e la sua rivitalizzazione favorendo l'insediamento abitativo di famiglie, di attività turistico-ricettive e di negozi o botteghe artigianali.

Così come accaduto ad altri Comuni in tutta Italia, dopo il regolamento, ci si ritrova a fare fronte al muro ideologico rappresentato dai proprietari che, pur avendo lasciato da anni le abitazioni al degrado, sono restii a cedere i propri beni praticamente a zero. Se da un lato, la resistenza ideologica dei proprietari è anche comprensibile, perché vedono abbattersi così in modo drastico un valore in loro possesso, dall’altro lato il progetto case a 1 euro rappresenta una delle poche linee percorribili per il rilancio di piccoli borghi che altrimenti si stanno spopolando in un processo irreversibile ormai da decenni.

Non a caso, per tenere in piedi entrambi i ragionamenti, gli stessi Comuni si stanno concentrando su un attento censimento dei beni immobiliari presenti sul territorio con grande attenzione dedicata all’individuare immobili ormai fatiscenti, in cui la situazione di degrado è acclarata e perdura da anni, tanto da rendere gli stessi immobili instabili e pericolosi per la pubblica incolumità di chi ci abita vicino e per chi ci si trova a passare nei dintorni. Proprio in questi casi infatti, l’Ente può intervenire con una soluzione duplice che consiste in primis nell’intimare ai proprietari il recupero dell’immobile stesso e, in caso di diniego, Si può procedere anhe all'esproprio dello stesso immobile, proprio facendo leva sulle ragioni prima esposte.

Nel centro storico vi sono infatti case di proprietà di privati (alcune delle quali in condizioni di assoluto degrado) che, privi di risorse finanziarie e/o non interessati ad investire su questa risorsa, hanno manifestato e/o manifesteranno la volontà di disfarsene, anche a prezzo simbolico, soprattutto a causa del peso fiscale che oggi grava su queste proprietà. Tra le cause non è poi certamente da trascurare la grande flessione che ha subito il mercato immobiliare interno in questi anni di grave crisi economica che, di fatto, ha bloccato ogni tipo di transazione.

L’iniziativa, sulla scia di altre iniziative similari nate in Italia in questi anni, nasce dall'analisi di questo contesto ed ha lo scopo di recuperare e valorizzare questi immobili siti nel centro storico, restituirli alla loro funzione, soprattutto abitativa, al fine di recuperare o, quanto meno, arginare il fenomeno dello spopolamento che il comune di Maenza, ma tutti i piccoli borghi italiani, sta registrando da molti anni e che ha determinato una significativa diminuzione di popolazione. L'iniziativa vuole arrestare questo degrado permettendo, a coloro che vi aderiscono, di contribuire, ciascuno per la parte che gli spetta, al raggiungimento di un interesse pubblico primario che è appunto il recupero del tessuto urbanistico – edilizio del nostro centro e la sua rivitalizzazione abitativa con le famiglie e botteghe artigiane.

Nel quadro generale, le finalità di preminente interesse pubblico che i Comuni italiani intendono perseguire con la presente iniziativa possono così riassumersi:

a) Recupero e riqualificazione urbanistico-edilizia del centro storico, patrimonio di notevole interesse pubblico e di bellezza architettonica unica; razionalizzazione e velocizzazione delle procedure di recupero, consolidamento e risanamento, anche con complementari interventi pubblici di riqualificazione urbana su strutture, strade ed aree del centro storico; eliminazione dei possibili rischi per la pubblica incolumità derivanti dal pericolo di crollo di alcune abitazioni fatiscenti, anche mediante demolizione, concordata con gli organismi di tutela, di quegli immobili non venduti o di scarso interesse, che si dimostrino utili al recupero di spazi da destinare a verde o per parcheggi (compatibilmente con le norme dello strumento attuativo vigente);

b) Rivitalizzazione della parte storica del paese, restituendola alla sua funzione storica di centro propulsivo di vita, di cultura ed attività, favorendo l’insediamento abitativo di famiglie (in primis giovani coppie o famiglie disagiate), di attività turistico - ricettive e di negozi o botteghe artigianali, economizzando, attraverso il coinvolgimento dei privati, i costi di recupero, di risanamento, restauro, riqualificazione urbana e messa in sicurezza degli immobili interessati e riducendo nel contempo la cementificazione del territorio;

c) Concorrere alla crescita socio-economica del paese, attraverso il recupero di un tessuto storico, architettonico e urbanistico di vitale importanza e consentire all’erario Statale, Regionale e Comunale di conseguire apprezzabili entrate, di rispettiva spettanza, rivenienti dal recupero abitativo e dall’ampliamento della base impositiva;

d) Concorrere all’attuazione dell’integrazione socio-culturale, da conseguire attraverso l’estensione dell’offerta abitativa e turistico-ricettiva, anche a soggetti non residenti;

Come detto, nell'ambito delle attività connesse alla realizzazione del progetto, i Comuni svolgono il ruolo di portatore principale degli interessi pubblici prima descritti e non ha, e non avrà titolo, per intervenire nelle trattative ed in genere nei rapporti di tipo privatistico che si instaureranno tra venditore ed acquirente, fermo restando il rispetto delle clausole previste dalle presenti linee guida a tutela degli interessi coinvolti. Per le procedure di assegnazione degli immobili saranno osservate adeguate forme di trasparenza e di pubblicità anche in relazione all'obbiettivo di valutare concorrenti proposte di acquisto degli immobili secondo le specifiche disposizioni del presente bando.

 

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