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Come cambiano le città? Gli esempi di Milano e Barcellona

Città a misura di cittadino o città per il lavoro e per il divertimento? Le nuove scommesse delle metropoli europee

Fonte immagine: Pixabay
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Le città saranno dei cittadini o degli eventi? Gli esempi e i modelli di Barcellona e Milano, due metropoli all'avanguardia e sempre in movimento, pronte a scrivere nuove pagine della convivenza urbana. 

Come cambiano le grandi città d'Europa? Sono al passo coi tempi? Diventeranno più green con la svolta del Recovery Fund esteso ai Paesi comunitari? Saranno a dimensione umana e cittadina o amplificheranno altri valori? Due città hanno cominciato a correre già da tempo, rispondendo a delle esigenze e anticipando i tempi. Gli esempi di alcuni quartieri e zone di Barcellona, città da sempre all'avanguardia, e di Milano, che continua a valorizzare lo slancio dell'Expo. 

BARCELLONA

Barcellona è da sempre considerata la città più rivoluzionaria, che sia per gli edifici architettonici che la contraddistinguono, i cittadini vivaci, i colori caratteristici, gli spazi verdi e le tradizioni. A questo si aggiunge una rivoluzione silenziosa che sta avvenendo nelle strade della Città, scaturita dalle “nuove” idee del Piano urbanistico di Salvador Rueda.

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Il piano di Rueda si fonda sull’ideazione di macro blocchi di nove isolati ciascuno, all’interno dei quali lo spazio viene riequilibrato tra pedoni e automobilisti. In una realtà moderna in cui le automobili occupano la maggior parte dello spazio pubblico cittadino, le cosiddette Superillas ribaltano la situazione. I cittadini tornano ad essere i veri protagonisti della città, riappropriandosi dei propri spazi urbani.

L’idea alla base di questo grande progetto è di circoscrivere il traffico automobilistico al di fuori dei macro blocchi e permettere il passaggio alle auto per le sole destinazioni interne ai nove isolati.

È un progetto nato inizialmente nei grandi quartieri residenziali di Barcellona e che negli anni si è esteso su tutta la città con la volontà di rendere prioritaria la mobilità sostenibile (bici, monopattini, pedoni) ed allestire spazi pubblici e zone verdi all’interno dell’area residenziale.

Il caso più noto è nel quartiere dell’Eixample in cui, oltre all’allestimento di fioriere e sedute, sono stati inseriti elementi di arredo come ping pong, aree gioco per bambini e attrezzature sportive.

Seppur molto dibattuto questo progetto ha permesso sin da subito ai residenti della zona di vivere a pieno il proprio quartiere.

MILANO

Ogni città ha costruito la sua attrattività e competitività sulla base delle proprie vocazioni e la Città di Milano si riconferma essere una grande Events City, che riesce a sfruttare a proprio vantaggio le interconnessioni dovute alla forte crescita urbana ed economica. Parliamo di una città caratterizzata da un’urbanistica smossa dai grandi flussi economici internazionali in cui, oltre alla qualità estetica, vi prevale anche l’interesse per i cittadini.

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Ne è un grande esempio il progetto “Piazze Aperte” avviato dal Comune, che ha fatto proprio il concetto di Urbanistica Tattica adattandolo al modello della città italiana. Con l’idea di equiparare gli spazi tra sosta-flusso automobilistico e spazi dedicati ai cittadini, ed allo stesso tempo rigenerare quartieri impersonali, sono state individuate alcune piazze da allestire con l’inserimento di fioriere, rastrelliere, tavoli e panchine. Altri interventi di urbanistica tattica negli ultimi mesi hanno migliorato visibilmente la vivibilità di alcuni spazi pubblici offrendo aree in cui poter svolgere feste di quartiere, manifestazioni sportive o solamente aree dove poter passare tempo all’aria aperta senza i problemi legati al traffico motorizzato.

 

 

 

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