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Sempre meno campi coltivati per lasciar spazio ai pannelli fotovoltaici

Una delle fonti rinnovabili più diffuse sta togliendo sempre terra al comparto dell'agricoltura

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  • Agricoltura fotovoltaico

Bonus e contributi per favorire la diffusione di un'energia alternativa ma non a sfavore dell'agricoltura. Perché l'avvento dei pannelli fotovoltaici sta provocando anche la diminuzione delle terre coltivate. Sempre più contadini investono su questo settore, rinunciando a una parte del raccolto.

Quello che deve essere visto come il futuro rischia di essere oggi un danno. Parliamo dell'energia rinnovabile, più nello specifico dei pannelli fotovoltaici che sono sempre più diffusi, talvolta a discapito dell'agricoltura. Sì, perché negli ultimi anni, molti terreni coltivati oggi sono lande deserte che ospitano grossi specchi cattura luce. Meno fatica e gli introiti sono triplicati; ecco come tanti contadini si sono trasformati in imprenditori nel campo dell'energia rinnovabile. Questo perché solo sui tetti o sulle pareti delle strutture, non si raggiungerebbe mai un numero abbastanza ampio per mettere questo sistema di energia alla stregua di quello già presente nelle nostre case.

pannelli solari

Quindi l’Italia, che era partita fra le prime nazioni con il fotovoltaico, adesso rischia di diventare l’ultima ad utilizzarlo, naturalmente importando la tecnologia, perché nel frattempo avremo fatto fallire i produttori nostrani, impedendogli di fare “volume” con il mercato interno. Bisogna scongiurare e fare in modo che la legge ad hoc sulle fonti rinnovabili e i relativi bonus possa essere rivista, tenendo conto sia delle esigenze del comparto agricolo che quello energetico. Perché spesso questa normativa, fatta principalmente per evitare truffe ai danni dello Stato, non permette neanche di andare a recuperare quei terreni mai coltivati, come zone aride o sassose. Casi del genere se ne sono riscontrati in Sicilia. Ad esempio nella provincia di Latina invece, vista l'alta vocazione agricola con la produzione del kiwi, i pannelli FV installati a terra sono molti di meno rispetto ad altre zone. Questo perché, per quanto la società e l'economia si muove verso un'energia pulita e rinnovabile, la recente pandemia sanitaria, ha alzato e di molto la richiesta di alimenti freschi. Sottrarre terra coltivata a dispetto di impianti, in questo momento storico, è un rischio troppo alto. Bisogna quindi trovare un equilibrio tra questi due settori, un equilibrio che sono le istituzioni, sigle di settore e consorzi possono risolvere.

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