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Caro materie prime, il DL Sostegni bis soddisfa le aspettative di ANCE

Il fondo per compensare i maxi aumenti delle materie prime nei cantieri riguardanti i cantieri pubblici è un passo soddisfacente

Fonte immagine: Pixabay
  • Ricognizione in cantiere squadra al lavoro

Negli ultimi mesi, insieme alla ripresa delle attività, si è assistito ad un'impennata netta dei prezzi delle materie prime utilizzate per l'edilizia. Dal ferro al cemento. L'impennata ha messo in discussione la riuscita stessa delle costruzioni avviate e da avviare. 

La norma del decreto Sostegni Bis varato dal Governo italiano per fare fronte al caro materie prime che si sta registrando negli ultimi mesi, soddisfa l’Associazione Nazionale Costruttori Edili che tramite il presidente Gabriele Buia ha espresso il proprio apprezzamento per l’approvazione della norma che introduce un meccanismo di revisione prezzi e istituisce un Fondo per compensare i maxi aumenti delle materie prime che mettono a rischio migliaia di cantieri. Ora trovare rimedio analogo per i cantieri privati.

“Con l’approvazione della norma sul caro materiali possiamo tirare un sospiro di sollievo e scongiurare la chiusura di migliaia cantieri” commenta con soddisfazione il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia, l’approvazione alla Camera della nuova formulazione del decreto Sostegni-bis che introduce un meccanismo di compensazione per le imprese, costrette a fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione e istituisce un fondo ad hoc. “Un risultato importante che abbiamo ottenuto grazie all’attenzione dimostrata da Governo e Parlamento alle nostre istanze nell’interesse della crescita e della ripresa dell’intera economia”, spiega Buia.

La misura scatterà a partire da rincari di oltre l’8% relativi al primo semestre dell'anno 2021, evitando così che un’impennata improvvisa dei costi dei materiali possa mettere in difficoltà la prosecuzione dei lavori pubblici.

Si tratta di un meccanismo di ristoro che mette l’Italia alla pari con gli altri Paesi Ue che già prevedono nel loro ordinamento misure di compensazione.

“Come Ance siamo stati i primi a segnalare alcuni mesi fa questo grave problema che sta mettendo a rischio la realizzazione di interventi infrastrutturali importanti per il futuro del nostro Paese”. “Ora però bisogna occuparci di tutti gli altri cantieri privati, compresi quelli della ricostruzione nelle zone terremotate” continua il Presidente dei costruttori che chiede “di trovare rapidamente un rimedio analogo anche per i cantieri privati, che rappresentano un elemento importante per la ripresa e per la riqualificazione delle città”.

“Il Paese non può rischiare uno stop sulla tabella di marcia del Pnrr – conclude Buia – e per farlo serve un lavoro di squadra tra imprese e istituzioni per non fallire l’obiettivo della ripartenza.” 

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