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Rigenerazione ed eco sostenibilità, i temi cardine dell’edilizia 2.0 caratterizzano anche il G20

Per due giorni, 22 e 23 luglio 2021, Napoli è stata la capitale mondiale delle discussioni riguardanti clima e ambiente

Fonte immagine: Pixabay
  • Una panoramica della città di Napoli

Gli scorsi 22 e 23 luglio la città di Napoli ha ospitato i rappresentanti dei Paesi che compongono il G20 riuniti per discutere di clima e ambiente. Nell'ottica di queste tematiche, edilizia ecosostenibile e rigenerazione rurbana diventano focali. 

Clima e ambiente sono i due temi che hanno caratterizzato gli incontri della due giorni partenopea del G20.

A Napoli si è riunito il G20 composto da 19 paesi e dall'Unione Europea. I 19 paesi sono Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Germania, Francia, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Federazione Russa, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.

Alla riunione di negoziato per la preparazione dell'accordo hanno partecipato, dando un importante contributo, 3 esperti di ISPRA a supporto del Ministero della Transizione Ecologica.

Numerose le tematiche oggetto del G20 Ambiente: biodiversità, protezione del capitale naturale e ripristino degli ecosistemi; uso efficiente delle risorse ed economia circolare; finanza sostenibile; ripristino dei suoli degradati; gestione sostenibile delle risorse idriche; protezione di oceani e mari.

Alla fine dei due giorni di lavori intensi, seguiti a settimane di preparazione, il G20 ha elaborato un comunicato di sintesi.

Il G20 Ambiente si è sviluppato lungo tre macro-aree suddivise al loro interno in temi principali:

- Biodiversità, protezione del capitale naturale e ripristino degli ecosistemi (soluzioni basate sulla natura, difesa e ripristino del suolo, tutela delle risorse idriche, oceani e mari incluso marine plastic litter).

- Uso efficiente delle risorse ed economia circolare (visione G20 su economia circolare con focus su tessile e moda sostenibile; città circolari; educazione e formazione).

- Finanza sostenibile (focus su specifiche esigenze di finanziamento per la protezione ed il ripristino degli ecosistemi come contributo ai lavori G20 sulla forma futura del sistema finanziario globale).

I PUNTI SALIENTI:

APPELLO PER LA TUTELA E IL RIPRISTINO DEI SUOLI DEGRADATI

Si invitano i Paesi a promuovere azioni di recupero delle aree degradate in linea con il Target 15.3 dell’Agenda 2030, rinforzando le iniziative già avviate fino a raggiungere tendenzialmente il recupero di almeno i 50% delle aree già degradate. Viene sottolineata l’importanza della buona salute del suolo ai fini dell’ottenimento dei servizi epistemici collegati alle condizioni di vita e al contenimento dei rischi e richiesta l’inserimento di tali azioni nei piani per il post-COVID.

GESTIONE SOSTENIBILE DELL’ACQUA

Accesso all’acqua potabile e alle strutture igienico-sanitarie; gestione integrata delle risorse idriche a scala di bacino e soprattutto transfrontaliera; tutela, conservazione, uso sostenibile ed efficiente delle acque anche promuovendo il ricorso alle Nature Based Solutions (NBS), Ecosystem Based Approaches (EBAs) e alle infrastrutture verdi e sostenibili. Ci si impegna a promuovere approcci integrati per la gestione e uso sostenibile delle risorse idriche e per la tutela degli ecosistemi associati. Ci si impegna a promuovere collaborazione e cooperazione per la gestione sostenibile a scala di bacino adottando ove possibile NBS ed EBAs e condividendo tecnologie. Inoltre, ci si impegna a perseguire l’accesso equo all’acqua potabile e ai servizi igienici per tutti.

PROTEZIONE RAFFORZATA DI OCEANI E MARI

Riconoscimento della problematica ed impegno dei G20 ad intensificare le azioni, a tutti i livelli, volte alla conservazione, protezione, ripristino ed uso sostenibile dell’Oceano, mari e risorse marine attraverso l’identificazione di Area based management tools (ABMTs), incluse le Aree marine protette, che siano rappresentative ecologicamente ed equamente ed efficacemente gestite. Viene inoltre confermato l’impegno assunto con la precedente presidenza saudita sulla tutela delle barriere coralline, come pure il riconoscimento del ruolo centrale delle Convenzioni ed organizzazioni regionali (Regional Sea Conventions ed RFMOs). 

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