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Superbonus per i palazzoni sopravvissuti al crollo del Morandi

I cinque palazzi non demoliti in seguito ai danni riportati dal crollo del ponte di Genova grazie al Superbonus diventeranno case hi-tech

  • Il nuovo ponte morandi

Il Superbonus 110% verrà utilizzato per un robusto restyling dei 5 palazzoni sopravvissuti al crollo del Ponte Morandi di Genova. Con il “principe” dei bonus edilizi, i 5 palazzi torneranno a nuova vita nel segno dell’efficienza energetica. 

A tre anni di distanza, nel cammino di ripresa post tragedia del Ponte Morandi ci mette lo zampino anche il Superbonus. E’ notizia di queste ore che i palazzi investiti dal crollo dell’infrastruttura ma che hanno ricevuto danni lievi tanto da scongiurarne la demolizione (destino toccato a tanti altri edifici) verranno ristrutturati grazie alle agevolazioni connesse al Superbonus 110%. E secondo quanto previsto dalle norme di concessione del bonus, il loro restyling sarà all’insegna dell’efficientamento energetico. Un efficientamento che avverrà all’insegna della rivoluzione hi-tech e riguarderà ben 130 appartamenti di via Porro e via del Campasso a Genova. Nei progetti approvati sono infatti comprese le installazioni di impianti fotovoltaici e solari termici sui tetti, isolamento termico delle facciate con tecniche di coibentazione molto sofisticate lì dove la logistica lo consente, riscaldamento condominiale centralizzato ovunque ad alta efficienza e risparmio energetico, lavori di manutenzione edilizia straordinaria. Al termine degli interventi, i 5 palazzoni in questione, dopo la quale sono stati svuotati degli abitanti, espropriati ma non demoliti, potranno tornare ad essere abitati e vissuti.

I palazzi in questione e tanti altri cui è toccata sorte ben peggiore (quelli che rimasero in piedi, furono abbattuti per ragioni di sicurezza per via della mole di danni anche strutturali riportati), vennero travolti dall’onda d’urto generata dal cedimento della sezione del ponte Morandi che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga 250 metri. La struttura, alle ore 11:36 del 14 agosto 2018, è improvvisamente collassata insieme al pilone di sostegno numero 9, provocando 43 vittime tra le persone a bordo dei mezzi che transitavano sul ponte e tra gli operai al lavoro nella stessa zona. 

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