Nuove frontiere: il bidet telecomandato
Geberit ha progettato un vaso bidet con una tecnologia avanzatissima che è tra i più venduti in Europa, ma il suo prezzo è ancora per molti inaccessibile
Geberit ha progettato un vaso bidet con una tecnologia avanzatissima che è tra i più venduti in Europa, ma il suo prezzo è ancora per molti inaccessibile. Tra i comandi l’aspirazione dei cattivi odori, il riscaldamento del sedile, il meccanismo automatico d’apertura del sedile tramite sensore di prossimità.
Il bidet è un oggetto che in Italia (ma non in tutti i paesi – ormai celeberrima la disputa con i francesi sull’argomento) è considerato indispensabile, ma in un bagno di dimensioni troppo ridotte è spesso la prima rinuncia di chi sta arredando la propria casa e deve sacrificare qualche confort per mancanza di spazio.
Come sappiamo, tuttavia, le soluzioni delle aziende ai problemi di tutti i giorni sono tante, molto ingegnose e spesso anche bizzarre e divertenti. È così che sul mercato possiamo trovare la proposta di un bidet che si integra nel gabinetto.
Ma questa è una soluzione già vista e abbastanza comune in alcuni stati. Dove sta, dunque, la novità? L’innovazione, per certi versi molto divertente, sta in un telecomando dal quale è possibile comandare varie funzioni dello strumento, oltre a innovazioni che consentono “l’aspirazione dei cattivi odori, il riscaldamento del sedile, il meccanismo automatico d’apertura del sedile tramite sensore di prossimità”.
Geberit AquaClean Mera, questo il nome del vaso bidet progettato da Christoph Behling, diventato rapidamente il più venduto in Europa.
Il telecomando permette di regolare il getto in intensità e direzione, oltre a pensare all’asciugatura, potendo anche regolare la temperatura dell’aria.
Il comfort tuttavia, come sappiamo, si paga a caro prezzo. È per questo che acquistare un gabinetto del genere non ha nulla a che vedere con l’acquisto di un (noioso) gabinetto tradizionale. Il prezzo di questo WC si aggira intorno al triplo di un water tradizionale.
Per adesso l’adozione di queste soluzioni è quindi quasi inaccessibile al grande pubblico, esclusivamente a favore di grandi resort e persone con ampie possibilità di spesa o, perché no, di appassionati di tecnologia. La teoria della soluzione salva spazio, dunque, non è molto solida… ma chissà che in un futuro dove la tecnologia sta entrando in ogni ambito della vita quotidiana questa possa rappresentare la normalità.