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Superbonus, le polemiche politiche frenano lo sviluppo

Incertezze e disaccordi in maggioranza per la proroga del Superbonus al 110% fino al 2023 concesso solo per l’edilizia popolare

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Il Governo italiano sta predisponendo nuove iniziative relative al Superbonus 110, soprattutto per la pressione da parte della filiera edilizia che chiede la prorga fino al 2023. 

Nelle ultime ore il testo al vaglio del Governo relativo al Superbonus al 110%, l'agevolazione fiscale per i lavori di efficientamento energetico e antisismici per la quale il Parlamento e la filiera dell'edilizia hanno chiesto una proroga a tutto il 2023, sta scatenando malumori e polemiche da parte di diverse forze di maggioranza. Il nodo della questione sta infatti nella proroga di due anni, dal 2021 al 2023, che sembrerebbe valida solo per l’edilizia popolare, così come già previsto dall’ultima legge di Bilancio.

Molti esponenti politici stanno invece chiedendo che il 2023 diventi una data utile per tutti, poiché proprio il settore edile con lo strumento del superbonus al 110%, può ricevere una spinta vitale per riprendere un passo che da oltre un anno è stato fermato, con evidenti ripercussioni anche sull’indotto. Le motivazioni alla base della richiesta si basano su elementi oggettivi, come il far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, e il raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030.

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Eppure il Governo sembra ancora esitare, anche di fronte all’appunto di chi richiama alla transizione ecologica, e all’imprescindibilità del superbonus per realizzare gli obiettivi necessari per convertire in tempi utili il sistema energetico complessivo dell’edilizia italiana. Il Presidente Draghi probabilmente pensa ad altri strumenti in grado di supportare la strategia di ammodernamento del Paese in tema di sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive. Come si legge nell’introduzione al testo “L'Italia deve combinare immaginazione e creatività a capacità progettuale e concretezza. Il governo vuole vincere questa sfida e consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all'interno di un'Europa più forte e solidale". E il Next generation Eu "può essere l'occasione per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni".

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