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Cessione del credito azzerata fuori dal Superbonus

Il Caf Cia chiede di potenziare i bonus rispetto alla rimodulazione prevista con la proroga da Governo Draghi

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Tranne che per il Superbonus, la formula della cessione del credito per fruire della detrazione concessa dai bonus, è stata cancellata dalle nuove normative contemplate nelle proroghe concesse dal Governo Draghi.

Il presidente dei centri di assistenza fiscale Caf Cia, Alessandro Mastrocinque, ha analizzato la nuova legge di bilancio riguardo i bonus, evidenziando molte criticità. Mastrocinque ha infatti notato: "La nuova legge di bilancio non affronta in maniera netta le questioni più spinose. Nello specifico, la misura del reddito di cittadinanza ufficialmente subisce una stretta, ma l’esiguità del taglio e la maggiore dotazione economica stanziata evidenziano in realtà un rafforzamento della misura, che in termini di aiuto economico ha fornito un valido supporto, ma è carente nella parte delle politiche attive del lavoro. Positivo lo stop definitivo al cashback viste le storture che la sua introduzione aveva comportato. Inoltre, gli 8 miliardi per la riduzione del cuneo fiscale sono sicuramente un dato positivo, tuttavia la traduzione pratica di questo impegno resta affidata a una mediazione politica ancora da costruire e che comunque dovrà tenere conto anche delle intenzioni del parlamento rispetto alla riforma fiscale". 
"Si registrano -continua Mastrocinque- una serie di strette sulle agevolazioni legate all’edilizia: il bonus facciate subisce una importante riduzione passando dal 90% al 60% e il superbonus vede una vera proroga al 2023 per i soli condomini, mentre per le case unifamiliari la proroga c’è ma è rivolta ad una cerchia molto ristretta, i contribuenti con un Isee al di sotto dei 25000 euro, che per caratteristiche nella maggioranza dei casi non hanno nemmeno una abitazione di proprietà. I vecchi bonus (recupero edilizio al 50%, ecobonus al 65%, sismabonus, bonus verde e bonus mobili) sono prorogati al 2024".
"Purtroppo è stata prevista -conclude- la cancellazione della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutto ciò che non sia nell’ambito del superbonus e, visto il largo utilizzo che è stato fatto dello strumento della cessione nei due anni in cui è stato possibile utilizzarlo e, gli indubbi vantaggi che ha portato in generale (per l’intera economia) e in particolare per le fasce di contribuenti maggiormente in difficoltà (che potevano monetizzare immediatamente un credito), riteniamo sia un errore a cui porre rimedio nel percorso parlamentare della legge di bilancio".
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