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BAM, la Biblioteca degli Alberi di Milano esempio di recupero di aree degradate

Un progetto di recupero urbano per restituire una rinnovata dignità e vitalità, con idee originali e futuribili, come il campo di grano e i sentieri alberati

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Come recuperare aree urbane degradate: dove sorgeva il campo di grano con i palazzi avveniristici tra la zona della piazza Gae Aulenti e il quartiere Isola, oggi c'è la Biblioteca degli Alberi di Milano, un'area di 9 ettari dove esplode la natura con i suoi profumi. 

C’è un campo verde che un fascino suggestivo, un’idea che profumava di futuro già quando era nata. Oggi quando guardi il Parco Biblioteca degli Alberi di Milano non avresti mai pensato che questa voglia matta di green e di eco in ogni sua declinazione sarebbe esplosa nel giro di pochi mesi.

Già, la pandemia da Covid-19 ha accelerato questo virtuoso meccanismo di attenzione e sensibilità verso il Pianeta. Così oggi quando guardi questi 9 ettari non puoi che confermare Milano città europea, proiettata nel futuro, che stacca le altre metropoli italiane nell’ottica del recupero e di rivitalizzazione di aree urbane abbandonate, restituendone una rinnovata dignità e vitalità, con idee originale e futuribili.

La Biblioteca degli Alberi, tra la zona della piazza Gae Aulenti e il quartiere Isola, è stata inaugurata il 27 ottobre 2018, anche se il progetto affonda le sue radici nel 20 luglio 2004 e che la sua genesi ha rappresentato un piccolo miracolo all’italiana, quando a luglio 2015 proprio a ridosso di quell’area, ma comprendente 5 ettari, venne mietuto per la prima volta il grano.

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Ricordate la distesa di spighe dorate del 9 luglio 2015? Ecco, quel mare di grano che si specchiava sugli edifici avveniristici di assicurazioni e banche era nato col progetto fiabesco Wheatfield, campo di grano per l’appunto, che vide l’utilizzo di 1250 chili di sementi certificati. Ricordate le strategie sinergiche della Fondazione Riccardo Catella, Fondazione Nicola Trussardi e Confagricoltura? Questi enti avevano unito un progetto di recupero di spazi urbani degradati trasformandoli in una sorta di altrove, finché il progetto ha visto la sua evoluzione con la creazione di una ‘biblioteca’ per la vegetazione nota proprio come La Biblioteca degli Alberi.

Un’area che abbraccia più di 100 specie diverse, 500 alberi disposti in 22 anelli e 135.000 piante, con gli itinerari del parco impreziositi da frasi poetiche, più un’area giochi per bambini, un’area fitness, un’area relax con chaise lounge in legno e luci soffuse, aree per pic-nic attrezzate, labirinto di cespugli, un laghetto con fontana scenografica. Un progetto che oggi odora di presente e in questo scorcio di fredda primavera vede la fioritura di meli, salici e pini neri, sancendo di fatto una sacra alleanza tra edifici di ultima generazione e ciclo della natura.

 

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